Anversa degli Abruzzi (560 m. slm., popolazione comunale circa 430 abitanti), celebre località nella quale Gabriele D'Annunzio ambientò la tragedia "La Fiaccola sotto il moggio", è situata all'imbocco delle spettacolari , principale via di accesso al vicino Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, ed è uno dei numerosi centri abruzzesi inseriti nel prestigioso club de "I Borghi più belli d'Italia".
Il centro abitato è dominato dai ruderi del castello dei Conti di Sangro (o dei Conti di Belprato), edificato dai Normanni nel XII secolo e distrutto da un incendio doloso appiccato, secondo tradizione, per ribellione al diritto medievale dello "jus primae noctis".
I monumenti più importanti di questa piccola località della provincia aquilana sono, oltre al citato castello di Belprato, la chiesa di S. Maria delle Grazie (XVI sec.), con ricco portale rinascimentale del 1540, e l'antica chiesa di S. Marcello (XI sec.), con elegante portale quattrocentesco impreziosito da un affresco raffigurante una Madonna con Bambino e i Santi Marcello e Vincenzo. Molto belli i vicoli del centro storico.
Anversa degli Abruzzi è circondata da uno scenario naturale di straordinaria ed incomparabile bellezza, nel quale spiccano le spettacolari e selvagge pareti del canyon dove scorre l'impetuoso fiume Sagittario e lassù, in cima a quello stretto crinale roccioso sul quale sembra mantenersi perennemente in equilibrio, il magico borgo medievale fortificato di Castrovalva, immortalato nel 1930 dall'artista olandese Maurits Cornelis Escher in una celebre litografia, successivamente donata alla National Gallery of Canada di Ottawa e attualmente esposta al Museum of Art di Washington.
Nel territorio comunale di Anversa degli A. è compresa la spettacolare Riserva Naturale delle Gole del Sagittario (Oasi WWF dal 1991), una delle aree naturalistiche più importanti d'Europa. L'area protetta, situata ai margini del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, a pochissimi chilometri dalla celebre località turistica di Scanno, presenta una flora ricca e diversificata e in essa vivono tutti i grandi mammiferi presenti nel Parco Nazionale più antico d'Italia, ad eccezione del Camoscio.
La chiesa di S. Maria delle Grazie
(Da cartellonistica Regione Abruzzo - Settore Turismo)
La chiesa, a tre navate con abside, risalirebbe al XVI secolo. La facciata rettangolare è aperta da un portale ricco di dettagli scultorei coronato da un rilievo con il Redentore, tra le statue di San Gerolamo e di San Onofrio. Il prospetto si completa con un rosone ad arcate trilobate privo di colonnine radianti.
Si osservano inoltre due stemmi gentilizi: in alto dei conti Belprato e in basso di Anversa; in una lapide posta al di sopra del rosone è incisa la data 1587, anno di completamento della facciata.
All'interno si possono ammirare la statua in terracotta policroma di S. Rocco, opera dei ceramisti anversani del 1530, e un tabernacolo in legno intagliato del XVI secolo e dipinto da De Picchi di Pescasseroli nel 1664.
Il castello dei Conti di Sangro
(Da cartellonistica Regione Abruzzo - Settore Turismo)
Il castello, meglio definibile palazzo baronale, è frutto della ristrutturazione e dell'ampliamento, operati nel XV secolo da Antonio di Sangro, di una preesistente fortificazione a pianta pentagonale irregolare di cui restano i ruderi di un'alta torre, databile tra il XII e il XIII secolo.
Il puntone, a pianta quadrata, in pietra con base leggermente scarpata, realizzato dai conti di Sangro, emerge dal profilo del centro antico e suggerisce l'antica funzione di avvistamento e di difesa del fortilizio che controllava uno degli accessi meridionali alla conca peligna lungo l'alta valle del Sagittario.