L'elemento che probabilmente contribuisce in maniera determinante a rendere unico il paesaggio abruzzese è l'impressionante numero di strutture difensive, di diversa tipologia (possenti castelli, torri di avvistamento, fortezze, castelli-recinto, rocche, palazzi fortificati, etc.), disseminate nella regione, dalla costa alle aree montane. Se ne contano oltre un centinaio, alcune perfettamente integre, altre ridotte a pochi ruderi dall'incuria umana o da eventi bellici o naturali; tutte, comunque, in grado di affascinare il visitatore e riportarlo indietro nel tempo. Se si considera che l'estensione dell'Abruzzo, una delle più piccole regioni italiane, è di appena 10.794 kmq. e che entro i suoi confini si trovano i due principali massicci montuosi di tutta la dorsale appenninica, è facile intuire quale sia la densità sul territorio di queste antiche fortificazioni e capire perchè a questa terra sia stato attribuito anche l'appellativo di "Grande museo permanente all'aperto di architettura militare".
Il fenomeno dell'incastellamento cominciò a diffondersi intorno al IX-X secolo (secondo la leggenda qualche castello fu edificato direttamente da Carlo Magno) e proliferò fino a Rinascimento inoltrato. Interessò in special modo le aree solcate dai millenari "tratturi", utilizzati dagli armenti transumanti per i loro periodici spostamenti dai verdi pascoli dell'Appennino al Tavoliere delle Puglie e viceversa. Ancora oggi, infatti, attraversando la conca aquilana e la limitrofa "Piana di Navelli", crocevia dei principali percorsi erbosi segnati dal secolare andirivieni di uomini e greggi, lo sguardo è rapito dai numerosi castelli, recinti di difesa e altre strutture fortificate che sovrastano i meravigliosi borghi medievali, spesso anch'essi fortificati, che sorgono sulle alture circostanti. Un autentico spettacolo, difficilmente riscontrabile altrove!
Ed è proprio in questo contesto ambientale sbalorditivo che si innalza, a 1.512 m. di altitudine, su una cresta rocciosa che domina l'altopiano di Navelli e la vallata del Tirino e abbraccia a perdita d'occhio il limitrofo e immenso altopiano di Campo Imperatore, uno dei simboli dell'Abruzzo: il celeberrimo castello di Rocca Calascio (XIII sec.), uno dei fortilizi più elevati d'Europa.
Nella fascia collinare più settentrionale della provincia teramana, quasi al confine con le Marche, sorge la storica fortezza di Civitella del Tronto, una delle più imponenti d'Italia (lunga oltre 500 m., superficie superiore a 25.000 mq.), che fu l'ultima roccaforte borbonica ad arrendersi, il 20 marzo 1861 (quindi tre giorni dopo l'unificazione del Regno) e dopo un sanguinoso assedio durato oltre sei mesi, alla nascente Unità d'Italia.
Sulla spiaggia di Pineto si erge a simbolo della costa abruzzese la suggestiva Torre di Cerrano, torrione di avvistamento costiero del XVI secolo.