L'antichissima Navelli (i primi insediamenti sul territorio sembra risalgano intorno al VI sec. a. C.) sorge, ad una altitudine di 760 m. slm., sul vasto altopiano al quale dà il nome ("Piana di Navelli"), situato tra la conca dell'Aquila e quella di Sulmona e attraversato da uno dei pochi brani tratturali ancora visibili, residuo del tratturo magno L'Aquila-Foggia.
Il borgo (popolazione comunale di circa 630 abitanti), recentemente inserito nel prestigioso club de "I Borghi più belli d'Italia", mostra una struttura compatta, con le case arroccate su uno sperone roccioso e sovrastate dal cinquecentesco Palazzo Baronale Santucci, edificato sulle rovine di un più antico castello medievale. La parte più antica del paese è caratterizzata da una ripida e scenografica scalinata sulla quale confluisce una fitta rete di vicoli di straordinaria bellezza, arricchiti dalla presenza di palazzi, archi, piccole cappelle, loggiati rinascimentali e residue porte di accesso al borgo. Diverse sono le case-mura, erette a scopo difensivo lungo il confine esterno del nucleo abitato.
Sulla sommità di Navelli si trova la chiesa di S. Sebastiano, adiacente al Palazzo Santucci. Da visitare la settecentesca chiesa del Rosario, il cui interno custodisce, oltre ad una pregevole tela della Crocifissione (XVIII sec.), il monumentale organo, datato 1782, realizzato dal celebre organaro abruzzese Adriano Fedeli-Fedri (Atri, 1719-1797). Fuori dal paese si trovano la chiesa medievale di S. Maria in Cerulis (o dell'Annunziata, XI sec.), edificata sui resti di un santuario pagano dedicato ad Ercole, e le due chiese tratturali della Madonna del Campo e di S. Maria delle Grazie.
Navelli è la cittadina che diede i natali al monaco domenicano Santucci, il quale, portando intorno al 1230 alcune piantine di zafferano dalla Spagna al suo paese di origine, ebbe il merito non indifferente di introdurre per la prima volta in Italia la pregiata spezia "Crocus sativus", chiamata anche 'oro rosso' per la sua preziosità (basti pensare che per ottenerne 1 kg. essiccato, occorre togliere manualmente gli stimmi a circa 200.000 fiori). Oggi la Piana di Navelli è celebre in tutto il mondo per la produzione di una eccelsa qualità di zafferano che da secoli, nei mesi di ottobre e novembre, riveste l'esteso altopiano di un fantastico e profumato tappeto viola.