Gagliano Aterno (650 m. slm.) è uno splendido ed antico borgo di circa 315 abitanti situato nella valle subequana, all'interno del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino.
Visitando questa piccola località situata alle falde del Monte Sirente (2.349 m.), si resta sorpresi dalla quantità di monumenti di notevole valore artistico custoditi all'interno del minuscolo nucleo abitato. Infatti, oltre allo straordinario castello medievale, che domina il paese e che diede ospitalità anche a S. Francesco d'Assisi, il centro storico mostra la chiesa e il convento di S. Chiara, uno dei più notevoli monasteri di Clarisse fondati tra il XIII e il XIV sec.; la medievale chiesa di S. Martino, con stupendo portale di origine trecentesca; la fontana medievale (1328); la chiesa di S. Rocco (XIV sec.); la chiesa di S. Giovanni Battista e la chiesa della Madonna delle Grazie.
Il castello medievale
(Da cartellonistica Regione Abruzzo - Settore Turismo)
Il palazzo fortificato fu ricostruito, come attestato da una lapide, dalla contessa Isabella di Celano nel 1328; distrutto nel 1462 da Braccio da Montone, passò dai Piccolomini, feudatari nel 1463, ai Barberini che ne conservarono la proprietà sino al 1806. Eretto su pianta triangolare, il manufatto si compone di tre corpi di fabbrica disposti attorno all'elegante cortile con loggiato.
Scenografico lo scalone a giorno che conduce al primo piano e notevole è il rivellino antistante l'ingresso principale, connesso con il ponte levatoio, uno dei pochi superstiti nella regione.
L'irregolarità della pianta denuncia fasi successive di completamento che dalla struttura militare si evolvono verso il castello-dimora cui si ispira il loggiato su due piani che conclude il lato verso il paese.
Santa Chiara
(Da cartellonistica Regione Abruzzo - Settore Turismo)
Fra i più notevoli monasteri di Clarisse fondati tra XIII e XIV secolo, il convento, edificato prima del 1286, è stato abitato fino a tempi recenti. Al primitivo nucleo, individuato nel blocco ad L composto dalla chiesa e dal corpo perpendicolare ad essa, si aggiunsero, durante i secoli XVI e XVII, gli altri corpi edilizi a formare l'attuale chiostro quadrangolare porticato. La chiesa, costituita inizialmente da un'aula unica coperta a tetto con coro voltato, subì un radicale rinnovamento decorativo operato, intorno al 1685, dal lombardo Giovan Battista Gianni che incentrò il suo progetto sul monumentale altar maggiore, sormontato dalla crociera medievale nuovamente stuccata ed affrescata; la navata venne coperta con volta a botte, ricavando, in corrispondenza dell'ingresso, una loggia composta da tre campate coperte a calotta ellittica.
Il cosiddetto coro delle monache, alle spalle dell'altar maggiore, venne sistemato, nel 1748, da un ignoto progettista che distribuì l'ambiente su due livelli: il piano terra, articolato in nove campate con crociere, è illuminato dalla singolare apertura ovale praticata al di sopra della campata centrale, in comunicazione con il livello superiore, dove è posto il coro, coperto con cupola emisferica su pennacchi.
San Martino
(Da cartellonistica Regione Abruzzo - Settore Turismo)
La chiesa, di origine medievale, reca evidenti i segni dei successivi adattamenti che ci hanno consegnato l'attuale impianto a tre navate con le navatelle coperte con cupolette, transetto non sporgente ed abside poligonale, probabile elemento superstite del primitivo edificio. Sul capocroce si eleva una cupola ovale ribassata racchiusa all'esterno da un tiburio ottagonale. Al centro della rimaneggiata facciata si apre il pregiato portale, d'impostazione trecentesca, caratterizzato da colonne tortili esterne sorrette da leoni stilofori e dallo slanciato timpano con bassorilievo raffigurante San Martino. La data del 1614 incisa sul coronamento del prospetto a terminazione orizzontale potrebbe indicare l'epoca di alcune trasformazioni effettuate sull'edificio.