L'antica e stupenda Barisciano, comune del Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga di circa 1.800 abitanti, è situata, in un contesto ambientale tra i più suggestivi della regione, lungo la vallata dell'Aterno, ad una altitudine di 940 m. slm.
Sulla sommità di un colle ad est del centro abitato si trovano i ruderi del medievale castello-recinto di difesa, distrutto nel 1424 da Braccio da Montone dopo lungo e sanguinoso assedio. Addossata ad una torre del maniero fu edificata, a ricordo della peste del 1526, la Cappella di S. Rocco. Non lontano dal castello si trovano la seicentesca chiesa di S. Maria della Pietà "Collerotondo" e la chiesa di S. Maria d'Asprino (o convento di S. Colombo, XV-XVI sec.).
Nel centro storico spiccano la chiesa parrocchiale di S. Flaviano (XVIII sec.), la piccola e antica chiesa di S. Maria di Capo di Serra (1320), che all'interno conserva tracce di pregevoli affreschi, la chiesa della SS. Trinità (XVII sec., originariamente denominata della Concezione), la monumentale Fonte Grossa (1876) e l'altra chiesa di S. Maria del Carmine (XVII sec.). Fuori dal nucleo abitato, nei pressi del cimitero, merita senz'altro di essere visitato il suggestivo Santuario rinascimentale di S. Maria di Valleverde (1580).
Da Barisciano è possibile raggiungere in brevissimo tempo, attraverso una panoramica e comoda strada di montagna, il celebre borgo medievale di S. Stefano di Sessanio e l'ancor più celebre castello di Rocca Calascio.
Il Recinto di difesa
(Da cartellonistica Regione Abruzzo - Settore Turismo)
Il recinto fortificato di crinale, i cui resti tuttora sovrastano il borgo, è situato strategicamente all'imbocco del grande altopiano di Navelli, a controllo di un'ampia porzione di territorio attraversata dal grande tratturo che dall'Aquila conduceva a Foggia. La cinta muraria è ancora oggi leggibile, anche se in rovina, con le bastionature angolari e la torre pentagonale, forse preesistente all'edificazione del perimetro murario. Il sito, posto significativamente tra le roccaforti pastorali di Calascio e Castel del Monte e la zona dello zafferano di Navelli e San Demetrio, è di notevole interesse per le presenze architettoniche diffuse sul terriorio e nel borgo ed è inoltre di grande suggestione sotto il profilo ambientale.