Il pittoresco borgo medievale pedemontano di Roccamorice, situato su uno sperone roccioso ad una altitudine di 520 m. slm., ha una popolazione comunale di circa 1.000 abitanti ed è compreso nell'area del Parco Nazionale della Majella.
La cittadina, antico feudo dei Valignani, conserva i suoi "tesori" fuori dal centro abitato. Nel territorio di Roccamorice si trovano, infatti, due tra i più famosi e suggestivi eremi d'Abruzzo: l'eremo di S. Spirito, probabilmente sorto prima dell'anno Mille, circondato dallo spettacolare scenario naturale dei monti della Majella, e l'eremo di S. Bartolomeo in Legio (XIII sec.), mimetizzato nella parete a strapiombo del vallone di S. Spirito. Entrambi gli eremi furono dimora, nel XIII sec., dell'umile eremita Pietro da Morrone, che divenne Papa con il nome di Celestino V.
Un altro elemento che caratterizza il territorio di questa piccola località della provincia pescarese è la presenza di numerose capanne di pietra a secco, simili a "tholos", usate per il ricovero di greggi e pastori. Gli esempi più spettacolari di "tholos", circondati da stazzi recintati sempre con nuda pietra, si trovano in località Colle della Civita, lungo la ripida strada che conduce ai 1.995 m. della Majelletta.