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ITINERARIO AQ-09
1. CIVITELLA ALFEDENA - 2. VAL DI ROSE
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Questo itinerario conduce nel cuore di quell'autentico "Santuario della Natura" rappresentato dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, l’area protetta più antica e famosa d'Italia che più di ogni altro elemento ha contribuito a far conoscere la nostra regione in Europa.
Civitella Alfedena è un piccolo borgo a ridosso del Lago di Barrea, posto ad una altitudine di 1.123 m., tra i monti della Camosciara e della Val di Rose. I lussureggianti boschi e le alte montagne che circondano il paese ospitano una fauna ricca e differenziata. Vivono in queste zone, infatti: l'Orso Bruno Marsicano (simbolo del Parco), il Lupo Appenninico, il Camoscio d'Abruzzo, la Lince, l'Aquila Reale, il Cervo, il Daino, il Capriolo, il Gatto selvatico, la Martora, il Picchio dorsobianco, il Gufo reale, la Vipera dell'Orsini, la Lontra ed altre specie più comuni come il Cinghiale, la Volpe etc.
La località è sede di un'area faunistica del Lupo e della Lince, dove si ha la possibilità di ammirare da vicino alcuni di questi esemplari in semilibertà. All'interno del Centro Visite fu istituito, nel 1976, un interessante Museo del Lupo Appenninico.
Civitella Alfedena è uno dei principali punti di partenza per le escursioni (a piedi, a cavallo, in mountain-bike ed anche su sci) verso i luoghi più belli, suggestivi ed inaccessibili del Parco.
Insieme alla Camosciara è uno dei principali "Paradisi Naturalistici" del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. L'incantevole valle, situata in territorio di Civitella Alfedena, è il luogo ideale per avvistare con discreta facilità qualche esemplare di Camoscio che si arrampica sui dirupi dei monti circostanti. Se poi si ha fortuna (o ...sfortuna, dipende dai punti di vista) potrebbero essere possibili anche incontri ravvicinati con qualche Orso Bruno Marsicano o Lupo.
Il sentiero che attraversa la Val di Rose è uno dei più noti e frequentati del Parco per lo spettacolo sublime che offre: la prima parte attraversa un'antica e suggestiva faggeta, che pian piano lascia spazio ai prati d'alta quota. Arrivati in cima lo sguardo è rapito da un panorama mozzafiato, reso ancor più straordinario, come si è detto, dall'abituale avvistamento di qualche raro e splendido esemplare di Camoscio d'Abruzzo. In primavera-inizio estate colorate fioriture accompagnano i passi dell'escursionista, rendendo meno faticose le oltre due ore di salita.
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ITINERARIO AQ-10
1. FOSSA * - 2. OCRE * - 3. Grotte di STIFFE - 4. FONTECCHIO *
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La valle dell'Aterno, che insieme alla vicina "Piana di Navelli" rappresenta una delle zone più suggestive dell'intero Abruzzo, offre al visitatore paesaggi incantevoli, borghi medievali dominati da castelli o recinti fortificati, pregevoli edifici di culto che conservano capolavori di inestimabile valore e testimonianze archeologiche di enorme interesse.
In questo straordinario contesto sorge Fossa, l'antichissima Aveia dei Vestini. Oggi la località, dominata dai resti del castello medievale, è nota soprattutto per il sensazionale ritrovamento, in contrada Casale, della necropoli (IX sec. a.C.), che rappresenta il sito archeologico protostorico più importante e meglio conservato della regione.
Altra autentica perla, situata ai margini del borgo, è la duecentesca chiesa di S. Maria ad Cryptas (resa celebre dalla trasmissione televisiva Voyager per il suo presunto intreccio con l'avvincente storia dei leggendari cavalieri Templari), le cui superficie murarie interne sono ricoperte da pregevoli cicli di affreschi dei secoli XIII, XIV e XV.
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A circa un chilometro dal centro abitato di Fossa, ma comunque in territorio di Ocre, comune del Parco Regionale Sirente-Velino, è posto, a strapiombo su una rupe, lo spettacolare convento di S. Angelo, edificato nel 1242 per volontà della contessa Sibilla d'Ocre. Più o meno alla stessa distanza del borgo, ma in questo caso dal lato opposto, sorge il possente monastero fortificato di S. Spirito (1222). I resti del castello medievale di Ocre (XIII sec.) si ergono sulla sommità di un panoramicissimo dirupo (lo sguardo abbraccia tutta la valle dell'Aterno), paurosamente a strapiombo sul sottostante borgo di Fossa. A poche centinaia di metri dal castello si trova il meraviglioso borgo di S. Panfilo d'Ocre, attuale sede comunale.
Le celebri Grotte di Stiffe si trovano nel Parco Regionale Sirente-Velino (territorio comunale di S. Demetrio ne' Vestini) e possono essere sicuramente annoverate tra i fenomeni naturali più belli e spettacolari del nostro Paese. All'interno delle grotte, infatti, torna alla luce e scorre un fiume sotterraneo alimentato dalle acque provenienti dall'altopiano delle Rocche.
Il fascino misterioso dell'ambiente, le enormi e scenografiche caverne dove lo stillicidio ha dato origine a numerose stalattiti e stalagmiti, lo scroscio delle acque che scorrono tra enormi massi e di tanto in tanto scompaiono per ricomparire più a valle, i suggestivi laghetti e il rumore fragoroso delle cascate, che raggiungono anche diverse decine di metri di altezza, rendono questo luogo una autentica meraviglia della natura.
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Anche la descrizione di questa località del Parco Regionale Sirente-Velino può essere riassunta in pochissime parole: è un borgo medievale fortificato stupendo (a parere di chi scrive tra i più belli della regione, ed è strano che non figuri nel club dei Borghi più belli d'Italia), ricco di storia e di pregevoli monumenti (davvero un incanto la Fontana trecentesca e la Torre dell'orologio) ed è situato in un contesto ambientale favoloso.
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ITINERARIO AQ-11
1. Riserva Naturale LAGO DI CAMPOTOSTO *
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L'immenso lago artificiale di Campotosto (1.400 ettari + 200 ettari di sponde), Riserva Naturale dello Stato dal 1984, è situato nell'area del Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga, ad una altitudine di 1.313 m.
Le alte catene montuose del Gran Sasso d'Italia e dei Monti della Laga, che fanno da cornice alle limpide acque di questo "piccolo mare", rendono il luogo di una bellezza straordinaria.
Il lago, che riveste enorme importanza anche sotto l'aspetto naturalistico per le numerose varietà di uccelli che vi stazionano, è meta di molti appassionati di canoa e windsurf, mentre la comodissima strada circumlacuale è particolarmente indicata per panoramiche passeggiate in bicicletta.
Meritano di essere visitati i borghi di Campotosto e della suggestiva frazione Mascioni, che sorge sulla sponda del lago.
Lungo la S.S.80, appena pochi chilometri prima (provenendo da Teramo) del bivio per Campotosto, si trova l'incantevole piccolo lago artificiale di Provvidenza.
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ITINERARIO AQ-12
1. PESCOCOSTANZO -2. RIVISONDOLI - 3. PETTORANO SUL GIZIO
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Il fantastico borgo montano di Pescocostanzo, inserito di diritto nel prestigioso club "I Borghi più Belli d'Italia", sorge sul vasto altopiano delle Cinque Miglia, all'estremità meridionale della provincia aquilana, ed è considerato uno dei piccoli centri più belli ed interessanti dell'intero continente europeo.
Il minuscolo centro storico è un autentico scrigno nel quale sono conservati 'tesori' di epoca rinascimentale e barocca di straordinaria bellezza, quali l'antica Collegiata di S. Maria del Colle, una delle chiese più belle d'Abruzzo, la suggestiva Piazza del Municipio, arricchita da un'artistica fontana circolare, sulla quale si affacciano il settecentesco Palazzo Comunale, dominato da una elegante torre con orologio, lo stupendo Palazzo Fanzago, il maestoso Palazzo del Governatore e l'antica chiesa di S. Nicola di Bari.
Il piccolo borgo del Parco Nazionale della Majella, dove è fiorente l'arte orafa, del ferro battuto, dell'intaglio del legno e della lavorazione del merletto a tombolo, nel periodo invernale diventa una frequentatissima località di sport invernali e insieme ai centri limitrofi di Roccaraso e Rivisondoli forma uno dei principali e più attrezzati comprensori sciistici dell'intero Appennino, che nulla hanno da invidiare alle più celebrate località alpine o dolomitiche.
Rivisondoli, celebre località di sport invernali nel Parco Nazionale della Majella, è situata sullo stupendo altopiano delle Cinque Miglia, ai piedi del Monte Calvario, e dista appena 3 km. da Pesocostanzo. Il nucleo abitato più antico, borgo medievale fortificato, fu quasi interamente distrutto dal devastante terremoto del 1706 e oggi il monumento che spicca nel paese è la scenografica chiesa parrocchiale di S. Nicola di Bari.
Il paese è celebre, oltre che per le piste da sci, anche per la decennale rappresentazione del "Presepe vivente", la cui prima edizione risale addirittura al 1951.
Lo splendido borgo fortificato di Pettorano sul Gizio, una delle tante località abruzzesi presenti nel prestigioso club "I Borghi più Belli d'Italia", sorge sul Colle della Guardiola ed è immerso in un contesto ambientale incontaminato e di straordinaria bellezza. Il territorio comunale comprende la Riserva Naturale Monte Genzana e Alto Gizio.
Il bellissimo centro storico, dominato dal maestoso castello Cantelmi (XIV-XV sec.), con l'imponente torre pentagonale, mostra alcune porte di accesso ancora in ottimo stato e conserva autentiche 'gemme' quali il Palazzo Ducale, nel cui atrio è posta la meravigliosa fontana cinquecentesca, la chiesa di S. Dioniso e la stupenda fontana monumentale in piazza Umberto I.0
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ITINERARIO CH-01
1. COSTA DEI TRABOCCHI - 2. Riserva Naturale Marina di PUNTA D'ERCE -
3. Abbazia di SAN GIOVANNI IN VENERE
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Il lungo e spettacolare tratto di costa che si estende da Ortona a San Salvo, dove alle ampie spiagge di finissima sabbia dorata della riviera teramana e pescarese subentra il vario e frastagliato litorale che culmina, a pochi chilometri dal Molise, con le ripide scogliere di Punta d'Erce, è caratterizzato dalla presenza di numerose suggestive palafitte chiamate "trabocchi". L'origine di queste straordinarie macchine da pesca, simili a giganteschi ragni sospesi sul mare e uniti alla terraferma da traballanti passerelle di legno che resistono ostinatamente alla furia delle onde, è ignota, ma la loro presenza su questi lidi sembra sia documentata già agli inizi del XIII secolo. Ai piedi del meraviglioso promontorio di Capo Turchino, in territorio di S. Vito Chietino, si trova il celeberrimo Trabocco di Turchino, "la grande macchina pescatoria, simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano" descritta da Gabriele D'Annunzio nel romanzo 'Il Trionfo della Morte'.
Il territorio nel quale si estende la Costa dei Trabocchi è reso ancor più affascinante dalla presenza di numerosi borghi arroccati, in uno straordinario scenario naturale ancora incontaminato, sulla sommità delle alture che dominano il litorale.
Tra i centri di maggior interesse della zona, duramente segnata dai pesanti bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale, sono da catalogare l'antichissima Vasto, città d'arte di notevole interesse storico-artistico e il borgo di Rocca S. Giovanni, che figura tra "I Borghi più Belli d'Italia". In quest'ultima località si può visitare il magnifico Safari Park d'Abruzzo, dove si possono ammirare anche tre splendidi esemplari di rarissimi Leontigre (incrocio tra maschio di leone e femmina di tigre).
![Località balneare - Seaside resort Località balneare - Seaside resort](images/simboli-turistici/mare.gif) |
![Riserva Naturale - Nature Preserve Riserva Naturale - Nature Preserve](images/simboli-turistici/riserva-naturale.gif) |
All'estremità sud-orientale del territorio regionale, a pochi chilometri dal confine con il Molise, la costa abruzzese assume il suo aspetto più spettacolare nel litorale roccioso della Riserva Naturale Marina di Punta d'Erce, soprannominata "la piccola Normandia". In primavera, quando i campi alle sue spalle sono verdi e fioriti, si ha la netta sensazione di trovarsi sulle famose scogliere della Cornovaglia o della Bretagna. Particolarmente scenografico il contrasto tra il turchese del mare e il giallo dei fiori delle ginestre che ricoprono i dirupi.
![Collina - Hill Collina - Hill](images/simboli-turistici/collina.gif) |
![Chiesa/abbazia - Church/Abbey Chiesa/abbazia - Church/Abbey](images/simboli-turistici/chiesa-abbazia.gif) |
In territorio di Fossacesia, su una collina dalla quale si gode un panorama spettacolare sulla sottostante Costa dei Trabocchi, si erge la stupenda e storica abbazia di San Giovanni in Venere (XI sec.), edificata, secondo la tradizione, sulle rovine di un tempio romano dedicato a Venere. La chiesa, di chiara impronta cistercense, è a tre navate, con soffitto ligneo e absidi decorati con affreschi duecenteschi. La cripta presenta affreschi dei secoli XII, XIII e XIV. La facciata è impreziosita dal magnifico "Portale della Luna". Molto bello il chiostro.
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ITINERARIO CH-02
1. GUARDIAGRELE - 2. CRECCHIO
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La "città di pietra", immortalata da Gabriele D'Annunzio nel romanzo "Il Trionfo della Morte", è compresa nell'area del Parco Nazionale della Majella, di cui ospita la sede.
La meravigliosa località della provincia teatina, città d'arte, mostra ancora ben visibili le tracce delle antiche fortificazioni, con torri e mura di cinta, e all'interno del centro storico conserva pregevoli monumenti come la cattedrale di S. Maria Maggiore (III-VIII-XII sec.) e la trecentesca chiesa di S. Francesco.
La cittadina è celebre per l'arte del ferro battuto.
Borgo fortificato di origine medievale dominato dalla imponente mole dello storico castello che la notte dell'8 settembre del 1943 fu l'ultimo rifugio del Re d'Italia e della sua corte prima della partenza per l'esilio dal vicino porto di Ortona. Attualmente la fortezza ospita l'interessante Museo dell'Abruzzo bizantino ed altomedioevale.
Molto suggestivo il "borgo medievale", situato nella parte più alta del paese, dove è presente l'antica chiesa di S. Maria da Piedi, attualmente adibita ad auditorium.
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ITINERARIO CH-03
1. FARA SAN MARTINO - 2. Grotta di SANT'ANGELO - 3. PENNAPIEDIMONTE
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Alle spalle dell'antico borgo longobardo di Fara S. Martino, comune del Parco Nazionale della Majella e indiscussa capitale mondiale della pasta con i suoi celebri marchi De Cecco, Del Verde e Cocco, le ripide pareti della montagna sono incise da due profonde gole, la Valle Serviera e la Valle di S. Spirito, che formano una gigantesca "V" naturale.
A differenza della inaccessibile Valle Serviera, meta riservata ad alpinisti esperti, il meraviglioso Vallone di S. Spirito non mostra particolari difficoltà ed è, quindi, accessibile a tutti. Il canyon prende anche il nome di "Gola di S. Martino" perchè, secondo la tradizione popolare, fu S. Martino in persona ad aprire la forra per permettere agli abitanti del luogo di raggiungere le acque e i pascoli dell'alta montagna.
Dopo qualche centinaio di metri la strettissima gola iniziale si apre in una conca ampia e luminosa, dove si scorgono i pochi resti dell'antichissimo monastero benedettino di San Martino in Valle (1044).
All'interno del Vallone di S. Spirito si snoda un sentiero che, in 14 km. e superando un dislivello di circa 2.400 m., conduce il camminatore più allenato fino al Monte Amaro (2.795 m., la seconda vetta degli Appennini).
Nelle immediate vicinanze dell'ingresso della gola si trovano le Sorgenti del fiume Verde, le cui acque leggere, batteriologicamente pure e con eccellenti qualità oligominerali, sono uno degli elementi che contribuiscono a rendere ineguagliabile la qualità della pasta prodotta a Fara S. Martino.
Nel territorio di Palombaro - comune del Parco Nazionale della Majella situato ai piedi del Martellese (2.252 m.) -, su una ripida parete rocciosa all'interno della Riserva Naturale del Feudo Ugni si apre, a circa 1.000 m. di altitudine, la suggestiva Grotta di Sant'Angelo, all'interno della quale è conservato il meraviglioso abside di una piccola chiesa rupestre medievale risalente all'XI secolo.
Secondo la tradizione locale nella grotta esisteva un santuario dedicato a Bona, dea della fertilità, e le numerose vasche scavate nella roccia servivano a raccogliere l'acqua che fluiva all'interno, con la quale, poi, le puerpere si bagnavano le mammelle per avere abbondanza di latte.
Antichissimo e suggestivo borgo compreso sia nell'area del Parco Nazionale della Majella che nella Riserva Naturale Orientata Feudo Ugni.
Dal belvedere, posto sulla sommità del paese (celebre per la lavorazione artistica della pietra), si gode un panorama sublime, che abbraccia i monti della vicina Majelletta, i selvaggi e ripidi canyons nei quali scorre il fiume Avella e le lussureggianti colline ricche di pregiati vitigni e uliveti che declinano dolcemente verso le azzurre acque dell'Adriatico.
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ITINERARIO CH-04
1. Riserva Naturale CASCATE DEL VERDE - 2. ROCCASCALEGNA
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All'estremità meridionale della regione, esattamente nell'area in cui la punta del cuneo del confine molisano raggiunge la massima profondità, la natura abruzzese offre uno dei suoi spettacoli più sbalorditivi: le spettacolari Cascate del Verde (o del Rio Verde), le cascate naturali più alte d'Italia e tra le maggiori dell'intero continente europeo.
Le monumentali cascate, situate nel territorio comunale di Borrello, all'interno della Riserva Naturale Regionale "Cascate del Rio Verde", Oasi WWF, sono alimentate dalle acque perenni del Rio Verde e compiono un triplice salto consecutivo che complessivamente misura circa 200 m.
Le acque del suggestivo torrente che alimenta le cascate sono caratterizzate da una elevata qualità biologica e ospitano alcuni elementi faunistici di pregio, tra i quali spicca il raro 'gambero di fiume' (Austropotamobius pallipes).
Ma ai veri amanti della natura questo incantevole angolo dellai "Regione Verde d'Europa" riserva un'altra gradita sorpresa! A pochissimi chilometri (3 o 4) dalle cascate, in territorio di Rosello, si trova, infatti, la Riserva Naturale "Abetina di Rosello", dove sono presenti boschi con rari (e giganteschi) esemplari di abete bianco ed è in atto un progetto per il ripopolamento del territorio con alcune specie di ungulati selvatici come il capriolo e il cervo.
Questo antico e meraviglioso borgo della provincia teatino, al quale il Touring Club Italiano ha assegnato il prestigioso riconoscimento della "Bandiera Arancione" (marchio di qualità turistico-ambientale per l'entroterra), ha una particolarità che lo rende unico: è dominato da un gigantesco masso di arenaria sulla cui sommità è arroccato, a strapiombo, un castello che sembra letteralmente uscito da un libro di fiabe!
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