Il fascino del frastagliato tratto di costa teatina che si estende da Ortona a San Salvo, caratterizzato dall'alternarsi di arenili, spiagge ghiaiose e alte scogliere che culminano, in prossimità del confine con il Molise, con lo spettacolare promontorio di , è accentuato dalla presenza di straordinarie ed antichissime "macchine da pesca", chiamate "trabocchi", simili a giganteschi ragni sospesi sul mare e uniti alla terraferma da lunghe passerelle, apparentemente fragili, che resistono ostinatamente alla furia delle onde.
Ai piedi del promontorio di Capo Turchino, in territorio di S. Vito Chietino, si trova il celeberrimo Trabocco di Turchino, che Gabriele D'Annunzio, nel romanzo "Il Trionfo della Morte", descrisse come "la grande macchina pescatoria, simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano".
Lungo la "Costa dei Trabocchi", su una panoramica collina in territorio di Fossacesia, sorge la suggestiva e storica abbazia di San Giovanni in Venere (XI sec.).
Nel secondo conflitto mondiale questo meraviglioso angolo d'Abruzzo era attraversato dalla linea fortificata tedesca GUSTAV (Ortona-Cassino) e per questo motivo l'intera area fu teatro di sanguinose battaglie e fu sottoposta a pesanti e lunghi bombardamenti che rasero quasi completamente al suolo molti centri abitati. A testimonianza di quei drammatici eventi, che videro migliaia di ragazzi venuti da terre lontane immolare la loro giovane esistenza per restituire la libertà anche ai nostri padri e ai nostri nonni, si incontrano, a breve distanza dalla S.S. Adriatica, due cimiteri di guerra: il Cimitero Britannico a Torino di Sangro e il Cimitero Canadese ad Ortona, città nota come la "piccola Stalingrado", insignita della medaglia d'oro al valor civile.